Zainetto tecnico bici ultraleggero con retro ergonomico e traspirante
Lo zaino MTB con sacca idrica 2L è realizzato in tessuto di nylon ultraleggero e pesa solo 320g!
Progettato ergonomicamente, si adatta perfettamente alla curva del corpo, riduce il più possibile la resistenza dell’aria e mantiene le migliori condizioni del corpo.
Gli spallacci sono molto larghi, il che disperde notevolmente il peso dello zaini per ciclismo.
Pieno di tasche per riporre gli oggetti e cinghie. La cinghia pettorale e la cintura in vita possono fissare lo zaino per evitare scosse.
La parte posteriore è ricoperta da una rete traspirante che può dissipare rapidamente il calore, il che massimizza la traspirabilità e il comfort.
Completo di logo riflettente di sicurezza.
Misure 41x20x9 Peso 320g Capacità 8l
Possibilità di acquistarlo sia con la sacca idrica che senza.
Un casco leggero e sicuro, il suo particolare design è studiato per avvolgere al massimo la calotta cranica sia lateralmente che posteriormente grazie alla particolare forma intorno le orecchie.
Dotato di cinghie sicure e una visiera a prova di intemperie e urti.
Ideale dal parco cittadino al bosco più impegnativo, sia per mountain bike muscolari che per e-bike.
I suoi 12 fori garantiscono un’areazione ottimale in tutte le condizioni
Possono essere domande banali, ma dietro di esse si cela un mondo intero.
Partiamo con il dire che ogni ciclista si differenzia per alcune caratteristiche, non solo fisiche ma anche culturali. La bici è sparsa in tutto il mondo, ragion per cui i cambiamenti di temperatura, di terreno, economiche ed anche alimentari portano a far vedere la bici sotto punti di vista completamente diverso.
Ma con l’articolo di oggi vogliamo parlare di cosa serve ad un ciclista per essere perfetto, per cercare il massimo e per raggiungere un obbiettivo.
La prima cosa, che tutti credono sia fondamentale sono le GAMBE. Io le gambe le lascio per ultimo perché penso ai paratleti, può capitare di non poterne usare una o anche due, ma loro comunque corrono su di una bici, prendete l’esempio di Zanardi, bè lui in bici vola, primo paratleta a scendere sotto le nove ore nell’Iron Man di Barcellona, percorrendo quasi 4 km a nuoto, 180 km in bici e poi una maratona.
Vittima di un incidente nel 2001, gli è costato l’amputazione di tutte e due gli arti inferiori.
Ora capite il mio punto di vista del perché le gambe le lascio per ultimo .
Dopo questa breve introduzione vi elencherò cosa secondo me serve per aspirare a diventare un CICLISTA PERFETTO.
MENTE
PESO
BUSTO
SCHIENA
GAMBE
La MENTE è fondamentale, per ogni atleta ma nella bici, serve non solo a pianificare un percorso, a riconoscere un avversario, a interpretare una gara, serve anche ad alzare il proprio livello di sofferenza ed oltrepassare il proprio limite.
Darsi degli obiettivi è importantissimo per stimolarsi, l’importante che siano realistici, misurabili e specifici.
Il PESO è il fattore che sta molto antipatico ai ciclisti, fondamentale per migliore, sopratutto in salita, è a stretto contatto con l’alimentazione, si cerca di perdere peso senza togliere forza ai muscoli, ma il fai da te è sconsigliatissimo, affidarsi ad un esperto è la soluzione migliore, e sopratutto l’alimentazione dev’essere personalizzata.
Cambiare lo stile di vita, e gli allenamenti aiutano a dimagrire senza perdere la massa magra.
Avere un BUSTO forte aiuta molto in bici, eviterete di dondolare sulla sella, mantiene solido il corpo e permette di scaricare tutta l’energia nella pedalata.
In MTB serve ancor di più per consentirci di guidare la nostra bici al massimo.
LA SCHIENA è un elemento messo a dura prova, che sia strada o sterrato, le sollecitazioni sono tante, allenarla ci consentirà di avere molta più resistenza, e se diamo un occhio anche alla posizione, una schiena ben allenata ci consentirà di avere una posizione più aerodinamica.
Un ultimo fattore, forse quello più scontato sono le GAMBE.
Molti pensano che contano solo loro, e invece non è cosi.
L’ ho posizionato come ultimo elemento perchè se ci pensate bene le gambe sono il punto dove finisce tutto, ed inizia il nuovo.
Mi spiego: finisce la sofferenza, finisce l’allenamento, finisce la mente, finiscono tutti i nostri progetti che si trasformano in energia data ai pedali, tutto questo porta ad un nuovo inizio, lo girare delle ruote, il rotolamento delle gomme sull’asfalto.
Pedalare è tutt’altro che semplice, un insieme di fattori devono unirsi per dar vita a quello che possiamo comunemente chiamare “giro in bici” avvolte ci spaventa affrontare una salita, una discesa o un percorso lungo, ma chi sale su di una bici sa che la libertà, che ci regala quello strano mezzo a due ruote è imparagonabile a qualsiasi cosa.
Se pedali già da un pò forse avrai sentito già parlare di
SFR – SALITE FORZA RESISTENTE
Quest’articolo è per chi inizia ad avvicinarsi al mondo dell’allenamento ciclistico e vuol capire qualcosina in più.
Nate negli anni 80 per la preparazione di Francesco Moser al record dell’ora.
Partiamo col dire che ci sono idee contrastanti sull’esecuzione di questo esercizio, da un lato ciclisti amatoriali e prof che almeno una volta nella loro carriera hanno inserito le SFR, dall’altro ciclisti che evitano perché vedono questo esercizio controproducente e lontano dal ritmo di gara.
Ma cosa sono e come si effettuano ?
Le SFR migliorano la forza resistente, cioè ci consente di spingere un rapporto lungo per molto tempo, e non come molti pensano ad aumentare la forza massima.
Per eseguire le SFR bisogna pedalare su di una salita che va dal 5 al 7% con una cadenza di 40 – 50 rpm, ad una frequenza cardiaca che non superi l’85%.
Ripetute che variano in base al proprio allenamento, e che man mano aumentano con la preparazione, si può partire da 1 min fino ad arrivare a 5, con un buon recupero.
Durante l’esecuzione bisogna avere alcune accortezze, in primis un ottima pedalata rotonda per evitare problemi alle ginocchia, non bisogna tirare il manubrio, e la fase di recupero non è da sottovalutare la si può fare in discesa o magari proseguendo la salita con un rapporto corto e senza stress.
Una volta finite bisogna pedalare agile per almeno 10-15min in modo da metabolizzare il lavoro eseguito.
ESEMPIO DELLE MIE SFR:
Salita di 12 KM pendenza media 5%
5 min – 50 rpm – 80/85% FQ
Recupero in salita sempre 5 min – 75/85 rpm – 75% FQ
Per tutta la durata della salita
una volta finito dopo un buon recupero pedalare a 90/100 rpm – 75/80% FQ
Di solito vengono inserite nell’allenamento di Dicembre o Gennaio e non meno di 4 settimane con un incremento dei tempi di esecuzione.
Durante il periodo estivo è importante fare dei richiami, lontano da gare o eventi
Per capire se sono servite fai un test prima delle 4 settimane e poi dopo cosi capirai se il tuo corpo ha bisogno delle SFR.
A tutti è capitato un periodo no, un periodo che la bici viene vista come un essere malefico, un aggeggio strano o magari uno stop durante le feste.
Allontanarsi dalla bici, ma come da qualsiasi sport è una fase che tutti prima o poi proviamo, per via del troppo allenamento, della fatica non ripagata, della famiglia o del lavoro, tantissime le motivazioni.
Come si fa per tornare carichi?
Semplice non lo é, ma vi voglio spiegare dei punti chiave per poter tornare al top, anche più di prima.
Per prima cosa concedetevi questo riposo, mangiate come se non ci fosse un domani, metterete del peso si è vero, ma almeno non accumulerete stress.
Iniziate con darvi un obbiettivo easy, non so potrebbe essere quella salita che tanto odiate o magari raggiungere quel paesino tra i monti che tanto amate, datevi un tempo, un mese.
Cosa fondamentale è quella di organizzare le uscite, seduti alla vostra scrivania con il nuovo calendario avanti, create un vero e proprio programma che dovreste riuscire a dividere cosi :
1 settimana – 2/3 uscite almeno 1 ora e mezza SOFT
2 settimana – 3/4 uscite alternando agilità e potenza sempre da 1 ora e mezza
3 settimana – 2/3 uscite dove andremo a creare la base per il fondo quindi almeno 2 ore ma anche 3 ad uscita
4 settimana – da lunedì a giovedì uscite libere di 1 ora SOFT , venerdì e sabato riposo
DOMENICA OBBIETTIVO
Questo potrebbe essere lo schema per la vostra ripresa, certo è un discorso generale ma che si può modificare tranquillamente in base alle vostre esigenze, mi raccomando senza esagerare e soprattutto nei nostri limiti.
Questo è il punto iniziale di un gran cammino, organizzare le uscite non solo ci rende più fighi (sembriamo quasi professionisti) ma ci da la possibilità di incastrare la bici nella nostra vita frenetica, sapere quando uscire e magari che allenamento fare ci da una carica maggiore e tante perdite di tempo in meno.
Per me il Natale 2021 è un anno particolare, oltre ai miei 35 anni, posso dire di festeggiare i miei primi 10anni con l’attività..
Ben sapete che SPAZIO BIKE non è solo un semplice negozio dove poter trovare articoli per la bici, è anche un posto dove sentirsi a casa, dove poter scherzare con un gruppo di amici .
Non è stato facile percorrere questi 10anni ma forse proprio per questo che sono legato al mio lavoro, per me è un abitudine di quelle che non stancano mai.
Clienti che vanno e che vengono c’è ne sono ma si sà il commercio è così ..
Trovi gente che si maschera finto amico per poter strapparti anche un misero coperchietto e farsi magari la risatina alle tue spalle.
Devi essere più forte, ed andare avanti, anche quando le tasse ti sembrano esagerate, anche quando sei stanco e non ti andrebbe di far niente.
Non conosci una febbre, un mal di gola o una mal di schiena che ti possa fermare, la mattina non appena inserisci la chiave per aprire la serranda tutto ti passa.
Ne vado fiero perché in questo periodo di crisi generale tengo stretti i denti e caccio fuori il mio carattere forgiato anche dalle delusioni, vado avanti contro tutti e tutto.
10 anni possono sembrare tanti, ma per me è come il primo giorno, la mia instancabile voglia di lavorare e l’inesauribile volontà fan si che non mi passi mai la voglia .
E poi ci siete voi, voi tutti i miei clienti che riempite le mie giornate con i vostri racconti a bordo di una bici, un po’ d’invidia c’è l’ho.. voi siete lì che pedalate ed io ad aggiustare bici . 🤪
L’anima del mio negozio è sempre stata l’officina, si è vero vendere una bella bici non guasta mai, ma il contatto con il mezzo non è da meno, ogni bici è come se fosse la mia, tanta gente me lo fa notare.
Parlando dei miei progetti non posso non nominare la mia “impresa in solitaria” nel 2017, e ad oggi #capitanata in bici che sicuro mi darà tantissima soddisfazione, ma sono tante le cose che organizzo.
Oggi grazie al gruppo di strada ed al gruppo di MTB sta nascendo Capitanata bike, un ASD con grandi vedute.
Mi piacerebbe scrivere di tutte le mie idee ma diventerei pesante 😁
Concludo con un po’ di promesse, cercherò di raccontarvi ancora di più, su questo blog le mie avventure, e proverò al negozio ad accontentare tutti sia nella manutenzione che nella vendita .
Grazie a tutti i miei clienti.
Non dimenticherò niente di questi 10 anni.
Tutte le lezioni che ho imparato saranno insegnamenti per i prossimi anni
Mancano pochi giorni al Natale e con il direttivo dell’associazione abbiamo deciso di organizzare un uscita soft per poi dedicarci al cibo in foresta
Partiti mattina presto in compagnia di un vento da nord molto gelido siamo arrivati sul posto con le auto .
Un posto che conosciamo bene, e che si presta a dei giri tranquilli.
Appena scesi dalle auto l’aria era di tipo glaciale 😅 ma subito abbiamo riscaldato i nostri animi con i sorrisi del gran bel gruppo che eravamo.
Di certo non bastava,ma preparate le bici e l’attrezzatura giusta abbiamo iniziato a percorrere il sentiero in leggera discesa così da riscaldare i motori
Come sempre abbiamo l’abitudine di aspettare ad ogni incrocio chi rimane un po’ dietro così da poter ricompattare il gruppo
Dopo una partenza facile e tante risate ha inizio la salita, che oggi era tutta asfaltata, anche se si sa, la salita è salita e può avere anche il tappeto rosso ma la fatica sale insieme ad essa.
Cosa buona è stata per la temperatura, salendo il freddo è scomparso come anche qualche sorriso ..😅😅
Io e MaurizioMaurizio Claudio e FrancescoGianluca e Alessio
Finito il tratto in salita via su una discesa molto tecnica che ci ha riportato nella vallata sotto le macchine .
Li praticamente c’è stata una divisione con alcuni membri per il tratto finale
Salita finale tutta rotta, che porta fino alle macchine, li abbiamo trovato Andrea e Sergio, mancavano all’appello Gerardo e Francesco che per fortuna dopo qualche minuto sono sbucati dalla nebbia .
Così abbiamo tirato un respiro di sollievo e abbiamo potuto preparare la tavola 🤪
Caciocavallo Salsiccia Vino 🍷 spumante panettone taralli pane 🍞 non mancava niente.. tanta amicizia e soprattutto tanto rispetto per noi e per la natura.
Complimenti a chi ha fatto la spesa tutto davvero ottimo, anche il Vino dell’amico Vito uno spettacolo
Speriamo che questa tradizione non si finisca mai siamo già al secondo anno
Tanti auguri a tutti i ragazzi per una felice Natale 🎅🚵
Di sicuro non può nascere se non si fa fatica Di sicuro non può nascere se fosse tutto così semplice
Tempo indietro mi è capitato spesso di pedalare con la pioggia con la nebbia o su di una salita Ed è lì che forse ho scoperto il vero valore della parola passione per la bici
Oggi abbiamo fatto un uscita verso Troia, cielo coperto fin da subito e man mano che ci avvicinavamo al paese la nebbia si è fatta sempre più insistente.
Ad un punto l’abbigliamento era tutto bagnato, con gli occhiali non si vedeva più niente e qualche compagno di gruppo iniziava giustamente a proporre di cambiare strada ma abbiamo continuato, abbiamo continuato a pedalare con la nebbia che si ficcava nelle ossa
penetrava ovunque
e immancabilmente tutti avevano un sorriso sulle labbra. Ed è proprio quel sorriso che ti esce spontaneo, naturale, indifferentemente dal tuo stato di forma o della tua bicicletta
la passione per la bici non ha prezzo non si può comprare come un accessorio top di gamma. La passione per la bici ti nasce nelle giornate buie, tristi e faticose nelle giornate dov’è la gli altri penserebbero a stare a casa sul divano in pantofole mentre tu dopo una settimana di lavoro ti alzi di mattina presto, anche se fuori il tempo è grigio fai colazione ed inizi a sentirti come un professionista, ti vesti e scendi nel silenzio della città dove tanta gente dorme ancora.
La Passione nasce e si coltiva, ed oggi grazie a tutti voi amici miei mi avete aiutato a non dimenticare il vero valore della bicicletta.
Ricapitolando : nei 2 post precedenti abbiamo parlato di come porsi un obbiettivo, ricordo sempre che il target finale dev’essere sempre alla nostra portata.
Noi ci siamo dati come obbiettivo 100km in bici partendo da 0.
Abbiamo già affrontato il primo mese allenandoci 3 settimane più una settimana di relax attivo.
il secondo mese sarà sempre un 3+1 – (3 settimane allenanti 1 relax sempre attivo)
1′ settimana – 3 giorni
1 giorno: allenamento di 90 min con ripetizioni di potenza.
Dopo un ottimo riscaldamento eseguire dalle 5 alle 10 rip con rapporto lungo, esempio 52-16 oppure 50-13 sia in pianura che in salita, ripetizione da 1 min con recupero di almeno 3 min. Finito l’esercizio potete pedalare a ritmo blando con fq 80% fino a casa, mi raccomando lo stretching finale.
2 giorno: allenamento di 90 in con ripetizione agili.
Dopo un ottimo riscaldamento eseguire dalle 10 alle 15 rip con rapporto corto, esempio 36-28oppure 34-23 sia in pianura che in salita, ripetizione da 45 sec con recupero di almeno 2 min. Finito l’esercizio potete pedalare a ritmo blando con FQ 80% fino a casa, mi raccomando lo stretching finale.
3 giorno: fondo di 4 ore senza strafare, sia su pianura e salita.
2′ settimane – 4 giorni se possibile
il 1 e il 2 giorno devono essere uguali alla prima settimana, aumentando se possibile le serie di ripetizioni del 50%.
il terzo giorno và effettuato il sabato, prima del fondo della domenica. effettuando dei piccoli scatti senza però esagerare, pedalando per 60 min su tratti pianeggianti.
4 giorno: fondo di 5 ore senza strafare, aggiungendo almeno 2 salite non molto dure .
Ricordatevi durante il fondo della domenica di mangiare qualcosa almeno ogni ora.
3′ settimana – 4 giorni se possibile
eseguire esattamente lo stesso allenamento della 2 settimana.
4′ settimana – 3 giorni recupero attivo
Questa settimana è molto importante, occhio all’alimentazione e ai dolci sopratutto.
le uscite saranno soft da 2 ore, possibilmente con la FQ che nn passi l’80% con il fondo di domenica dove si pedalerà su di una salita lunga almeno 10 km.
Metti delle giornate calde sopra i 40 gradi, metti un gruppo di scalmanati diversi tra di loro, metti delle bici con le ruote grandi, metti un buon organizzatore …
ed ecco che sommando tutti gli elementi, fuoriesce un bel weekend in Abruzzo.
Con la scusa di qualche birra lontana dal lavoro e da casa abbiamo iniziato ad organizzare questo weekend a ridosso del Parco nazionale della Majella.
Andrea è stato il leader indiscusso, tutto preparato nei minimi dettagli, quasi inverosimile la sua organizzazione, e sopratutto abbiamo scoperto che è più adatto ad organizzare che pedalare. 🙂
Sabato ad ora di pranzo dopo aver caricato il furgone con tutte le bici ed aver tribulato per metterlo in moto,siamo riusciti a partire, niente poteva fermarci risolvendo il problema, grazie anche allo zio di Lorenzo.
Il viaggio di andata è stato un modo per conoscersi, con me e Lorenzo ci stava anche il magico Gianfranco, però alla fine ha parlato solo Lorenzo facendoci fare un sacco di risate, nelle due auto a seguire guidate da Claudio e Gianluca sicuramente le risate non sono mancate.
Arrivato a Sulmona, siamo stati accolti davvero in gran bel modo da Lucio (la nostra guida) e tutto il suo staff, ma sopratutto iniziavamo a sentire un’aria nuova, un’aria pulita.
Alle 18 avevamo la prima uscita, e la visita al castello di Pettorano, città natale del mio bisnonno. 20 km con 300mt dislivelo, che hanno inaugurato questo fine settimana alla meglio, tutti carichi pensando che fosse come Foggia tutta pianura ed invece un saliscendi continuo ci ha portati al Castello, tra scatti e contro scatti dei più giovani e dei più “grandi”.
La cosa bella di organizzare giri fuori è quella di vedere gli occhi e il viso felice dei partecipanti, come Enzo e Francesco sempre con il sorriso.
Al ritorno,tutta discesa, per la gioia di chi all’andata aveva un pò esagerato, arrivati a Sulmona, siamo in orario per la cena e per la partita dell’italia, tutti pronti ed affamati ma anche assetati, ci dirigiamo in un posto molto fine della zona cenando a base di antipasti e carne alla brace, finita la cena passeggiata per il centro, gelato per alcuni e poi tutti a riposare per l’indomani.
Mattina presto l’aria fine del posto fa da sveglia, cercando in tutti i modi di poterne respirare il più possibile magari immagazzinandola per il ritorno a casa, pronti in orario, anche Alessio il più giovane di tutti arzillo e pimpante per questo nuovo giro, partenza sempre da Sulmona direzione Castrovalva, paesino nelle vicinanze di Scanno, che già conoscevo in bici da corsa, ma farlo in MTB e poi proseguire per le gole del Sagittario ha un sapore diverso.
L’aria all’interno delle gole è stupenda, forse noi abituati al caldo del Tavoliere riusciamo ad apprezzare questi posti non solo per il bello che c è da vedere ma anche per le sensazioni che ci dà.
Giro di una quarantina di km, con quasi 700m dislivello, con un paio di strappi sul ritorno davvero faticosi , dove ho visto in difficoltà anche il grande Maurizio, provato ma felice del giro , e un pò meno della cena serale.
Ritornando a Sulmona, la struttura ci ha dato la possibilità con una piccola differenza di poter fare le doccie, e sopratutto ci ha accompagnato nel pranzo, forse non tutti avrebbero invitato la guida a pranzare insieme, ma quello che interessa a noi e sopratutto lo stare assieme senza guardare le medie e i km, e non fà niente che uno va meglio dell’altro, la bici noi la intendiamo come una grande festa, come se fosse sempre la prima uscita.
In questo weekend abbiamo avuto l’onore di conoscere Severino, bikers di Manfredonia, che si è aggregato a noi, sperando di averlo fatto sentire di casa.
Finito il pranzo, un pò movimentato, per via di alcune idee diverse sul lavoro in generale, abbiamo ripreso i nostri mezzi a motore e via sulla strada di casa.
Grazie a tutti i partecipanti, spero di avervi nominati tutti, la riuscita di questa bella esperienza è dovuta anche a tutta la vostra volontà di pedalare con le vostre bici, che siano muscolari o elettriche poco importa, un gruppo è sempre un gruppo.
grazie anche alla struttura che ci ha messo a nostro agio fornendoci tute le info necessarie e sopratutto Lucio e company che ci hanno guidato tra le strade dell Abruzzo senza mai perderci un attimo d’occhio.