IL MONDO DELLA GRAVEL

Vi premetto che quest’articolo sarà il primo di una lunga serie, parleremo di un nuovo “mondo”

Il modo della bici GRAVEL.

Inizio col dirvi che il sottoscritto è rimasto praticamente avvolto in questo nuovo modo di pedalare, la libertà che vi dà è indescrivibile, forse, è mi spingo un pò oltre,

La vera essenza del ciclismo

Nata qualche anno fà, una questione di marcheting o magari un aumento del cicloturismo, posso dirvi che sta avendo una crescita esponenziale.

Usata da tutti, uomini, donne, cicloamatori ed anche qualche prof, può sostituire tranquillamente la bici da sterrato, da città o perché no la bici da corsa.

Chiarisco che per me ogni settore deve avere la sua bici, quindi lo scopo di questa mia prova è stato quello di capire bene in che settore porre la bici da Gravel.

In questo periodo ho provato diversi assetti, diversi terreni ed anche diverse posizioni.

Cercherò, scrivendo, di trasmettervi quante più sensazioni possibili, e spiegandovi un pò tutto quello che ho scoperto in questo periodo di prove.

La mia GRAVEL è una BH GRAVEL X con telaio in carbonio e cambio elettronico 11v Shiamano, una vera perla del marchio.

Grigia con  brillantini e delle rifiniture rosso-amarando metalizzate, unica nel suo genere e sopratutto molto definita nei particolari.

Il primo test è stato con gomme da 32mm, un battistrada misto asfalto/terra e camere d’aria.

Ho percorso 50 chilometri di asfalto, ma ho deciso di prendere qualche tratto dove le condizioni del manto erano un pò rovinate, ottima scorrevolezza in tutte le occasioni, ed una buona pedalata anche in salita, il monocorona si difende molto bene, ho affrontato una salita di due km, con pendenze che arrivano anche al 13% e ho risentito meno che con la bici stradale.

Per tornare ho preso una strada di sali scendi per lo più in discesa e pedalando ho capito che superando i 50km/h la bici ha come un blocco, ma per via del rapporto.

Anteriore monta una corona da 40 denti, nel posteriore 11/42, da stradista il primo upgrade da fare sarà montare una doppia corona, magari un 36/52 e lasciare dietro lo stesso rapporto.

Una cosa che mi ha gasato molto è l’uso del GPS Garmin dai tasti dello Shimano, il Di2 monta di serie o come optional un sensore per il collegamento Bluetooth, io l’ho trovato già di serie.

Rientrato dall’uscita posso dire di essere soddisfatto di questa bici, ho pedalato senza stress, senza tanto guardare la strada come succede di solito con le bici da corsa, ma sopratutto ho carpito che è molto comoda anche più di una bici endurance.

Il secondo test inizia con la sostituzione dei pneumatici, ho montato dei Continental TERRA TRAIL da 35mm Tubless, il mio intento è quello di provarla sulla terra, così il primo pomeriggio libero e con il sole mi avvio verso il santuario dell’Incoronata, attrevrsandi il Reggio tratturo.

Copertoni morbidi, molto confortevoli, nella prima parte del giro rispondono perfettamente su ghiaia, terra battuta, e qualche pietra, cosi provo ad entrare nel bosco praticando qualche singolo track, bici che scivola bene se non fosse per qualche ramo in mezzo la strada è qualche pietra bella grande.

Capisco che non è possibile sostituirla alla MTB, una sorella minore, che con un buon bikers può spingersi molto bene sugli stessi percorsi, ma bisogna avere esperienza per poter scavalcare gli ostacoli.

Posso dire anche nel secondo test che la bici ha risposto bene per quelle che sono le nostre esigenze territoriali.

Certo non ho trovato fango ma credo che sgonfiando la pressione si possa avere un ottimo grip, forse la differenza con la MTB è la postura, comandare lo sterzo risulta un pò più scomodo sulla GRAVEL essendo appoggiati sopra e con una larghezza inferiore, quindi a conti fatti solo un vero asso nella terra può portarla per bene, consigliato a chi inizia da poco di percorrere solo terreni battuti.

Ancora una prova l’ho voluta fare in città, si nella giungla urbana.

Muoversi con la bici ormai sta diventato un uso comune di tanta gente e perché non farlo con una gravel??

Abbiamo organizzato un uscita serale di 30km ed in più ho girato un intero pomeriggio per servizi, la comodità è a livelli massimi, certo con una buona sella (comoda) ancor di più sopratutto se non si usa fondello.

Dotato di luci ben forti, in modo che l’automobilista più sciagurato possa vedermi ho scorrazzato in tutta la città sia su piste ciclabili che no, ed ho trovato tutto divertente e poco stressante farlo.

Di solito si pensa che camminare in città sia solo per passeggio ma vi posso garantire che molti dei miei allenamenti vengono fatti cosi.

La bici ha risposto positivamente anche se la mancanza di cavalletto e la mancanza di rastrelliere rende difficile parcheggiarla avanti ai negozi o agli uffici.

In conclusione posso dirvi che la bici GRAVEL è una bici multifunzione, che non sostituisce le altre ma da la possibilità di affrontare qualsiasi nostra voglia, senza star lì ad avere 3 bici.

Freni a disco idraulici la rendono sicura su tutti i terreni e condizioni atmosferiche, ottima per viaggi medio e lunghi, le geometrie morbide la rendono comodissima anche per molte ore, certo non sarà scattante come una stradale, ma in fondo correre e non godersi il panorama non ha senso.

Consigliata per tutta quella gente che si avvicina al mondo delle bici, e sta lontano dalle corse.

Mi piacerebbe provarla in qualche viaggio, ma al momento possiamo girare solo nei dintorni, ma chissà un giorno posso testarla anche con un carico e con percorsi da più di qualche giorno.

Diverse aziende producono borse da viaggio ma io ho trovato davvero interessanti quelle di BRN, le BIKEPACK, materiali top per un esperienza di viaggio unica.

Sul sito potete scoprire tutte le tipologie di borse e scegliere quelle più adatte alle vostre esigenze.

https://www.brn.it/BRN-Catalogo-Online-ITA.html

Alla prossina

Marco Zavattini

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